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Martedì 25 aprile alcune classi dei licei del Canton Ticino hanno assistito a un incontro con Edith Bruck, una delle ultime testimoni della Shoah, collegata in video-conferenza da Roma.
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Elena Ottolenghi, ebrea di Torino, riflette sulle analogie e diversità della scuola fascista e di quella ebraica, sottolineando come la persecuzione razziale sia stato l’evento che l’ha aiutata a prendere coscienza della sua cultura d’origine e ad esserne maggiormente orgogliosa.
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Nel corso delle attività dedicate alla Giornata della Memoria, l'atis e la comunità armena mette a disposizione delle scuole un'esposizione dal titolo «Armin Wegner e gli Armeni in Anatolia, 1915. Immagini e testimonianze».
I pannelli dell'esposizione possono essere scaricati in bassa risoluzione in calce alla pagina.
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Congressi
Il 22 aprile 2015, un pomeriggio di formazione che l'Atis ha contribuito a organizzare assieme agli esperti di materia e agli storici impegnati al DFA-SUPSI dedicato al tema dell'uso del patrimonio e del territorio nell'insegnamento della storia.
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Con questo componimento siamo ormai entrati nel periodo in cui anche per gli italiani è iniziato il conflitto. Nel suo famoso discorso del 10 giugno 1940, Mussolini annunciò dal balcone di Palazzo Venezia l’entrata in guerra dell’Italia contro Gran Bretagna e Francia, definite «democrazie plutocratiche e reazionarie dell’Occidente, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia, e spesso insidiato l’esistenza medesima del popolo italiano.» Il duce si riferiva naturalmente alle sanzioni imposte all’Italia nel 1935 dalla Società delle Nazioni in seguito all’invasione dell’Etiopia.
Questa sezione, realizzata da Egle Brändli e Domenico Serravalle, analizza il ruolo essenziale della donna nel mondo agricolo ticinese tra il XIX e il XX secolo.
Attraverso l'analisi di testimonianze orali e di fonti iconografiche viene presentata la vita contadina in tutte le sue sfacettature. E' dato particolare spazio al problema dell'emigrazione maschile che svuotava le valli del Canton Ticino durante la stagione estiva e lasciava alle donne il compito di badare all'allevamento e all'agricoltura.
Ne esce un quadro vivido e coinvolgente di un lavoro agricolo che non risparmia nessuno, nemmeno i bambini, maschi e femmine.
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Lo Speciale "Il motore nascosto dell'economia. Il Lavoro delle donne ticinesi tra Otto e Novecento" è composto delle seguenti pagine:
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