Lettera di G., 20 anni indebitato
Introduzione
G., l’autore di questa lettera del 1967, emigrato nel Cantone di Basilea Campagna, si trova in una situazione disperata. Nonostante sia molto giovane (ha 20 anni), si è fatto carico dei debiti contratti dai suoi genitori. La sua lettera porta l’attenzione su una delle cause tra le più diffuse dell’emigrazione, ovvero appunto la necessità di pagare dei debiti. Giuseppe, come parecchi suoi connazionali, era emigrato anche in Germania, prima di arrivare in Svizzera. Un altra tematica messa in evidenza da questo documento è quella degli incidenti sul lavoro, molto frequenti tra gli emigrati. Essi infatti, pur di guadagnare qualcosa, accettavano di svolgere anche gli incarichi più duri e pericolosi (quelli che gli Svizzeri non volevano fare), e gli infortuni erano dunque all’ordine del giorno.
Manoscritto
Trascrizione
Gentilissima Signorina Gigliola,
ti scrivo questa lettera per farti i miei concratulazioni come cantanta, sono un tuo ammiratrice, debbo dirti che mi piace la tua belezza, ciai un dolcie visino attraente, mi piaciono le tue canzoni, mi piace la dolcezza come la canti, debbo dirti proprio che le tue canzoni anno una melodia così appassionante, ma soprattutto con laudace che la canti insomma sei l’unica che arriuscita a far colpo su di me come cantanta e come bellezza, ti confesso che amo la tua bellezza ma del tuo cuore non so perche o la fidanzata che si rassomiglia a te.
Chiedo scusa se ti scrivo col tu ma vedi mi è più facile, perche ti sento nel cuore come un’amica, ascolto le tue canzoni, vedo le tue fote sugli giornali, dico sul Grand Hôtel, sul bolero ecc…ecc., veramente ti sento come una persona cara nella mente e nel cuore.
Gigliola io ti scrivo anche questa lettera per chiederti un favore, un grosso favore, non so se puoi ma debbo tentare e l’unica soluzione. Dunque sono un ragazzo di ventanni suonati, se vuoi sapere preciso sono nato il 1-2-1947, ho cinque sorelle, sono tutti sposati, si e sposata l’ultima quattranni fa, ma per farli felici, non so come anno fatti i miei genitori, so soltanto che hanno incominciati a trovare soldi, cento mile da uno, cinquanta da un altro, col quindici diciotto percento di interesse, anno arrivati alla somma di tre millioni di lire, soldi in banca non possiamo pernderli, perché non possediamo nemmeno una stanza di casa, io sono emigrato da quasi quattranni due anni in Germania, ma prendevo poco perché gli giovani pagano quasi metà di quello che prendono di tasse, ora mi trovo in Svizzera, faccio un lavoro forzato e pericoloso, non cera altro mezzo per prendere un po di più venti giorni fa ho avuto un’incidente sul lavoro, sono stato ferito nella parte più delicata che un’uomo ha sul corpo, ma grazie ai dottori anno riuscito a salvarmi, forse sarà stato un miracolo, nonanno saputo niente i miei cari, altrimenti mia madre sarebbero morta prendento la notizia, con la malattia che cia.
Però anche qui non faccio altro che pagare solo l’interesse, quando mi arriva una lettera da casa la leggo caro figlio alla fine del mese dobbiamo ridare cento mila lire a uno e pagare due interesse, non sappiamo come fare, prendendo quelle notizie una soluzione ho mi butto sul letto e piango, mi addormento tutte le sere con le lacrime, vado a casa una volta all’anno alle ferie, per rivedere persone care, quando arrivo in quel paesino di provincia di Pescara, se poco poco porto pantaloni un po alla moda incontrandi personi che gli debbo dei soldi mi vergogno, mi sento dire alle spalle, quello mi deve dei soldi e quarda come va vestito, in quel momento solo il cuore mi piange lacrime di sangue, ma poi quanto rimango solo Iddio sa quando mi dispero mi fa desiderare la morte, se non lo fatto fin’ora per i miei genitori.
Gigliola vuole aiutarmi se puoi mi farai un prestito, ma pero senza interesse, perché quello è la rovina se puoi aiutarmi fammi questa grazia te lo chiedo incinocchio pregando disperatamente, ma poi se non puoi, o non vuole aiutare questo povero disgraziato non mi rispondere cercherò di capire da solo la ragione, ti ripeto se non può far niente che nessuno sappia niente che da sui giornali lo può arriverà a sapere la mia ragazza, in che miseria mi trovo.
Ciao Gigliola che Iddio ti fa fare questa grazia.