“Non ho l’età. Il ritornello che ha commosso generazioni di emigranti": anteprima cinematografica
L'Atis vi invita all'anteprima del documentario di Olmo Cerri "Non ho l'età: Il ritornello che ha commosso una generazione di migranti" che sarà presentato lunedì 27 novembre 2017 alle ore 20.30 al Cinema Lux di Massagno.
Il documentario di Olmo Cerri fa rivivere le lettere che gli emigranti italiani in Svizzera scrissero alla cantante Gigliola Cinquetti. Il progetto è prodotto da Tiziana Soudani per Amka Films SAe gode del sostegno dellaRadiotelevisione Svizzera di Lingua Italiana di RECe di Tempesta Film e dell'Associazione ticinese degli insegnanti di storia.
Carmela, don Gregorio, Gabriella e Lorella non si conoscono ma hanno molto in comune. A metà degli anni Sessanta, al culmine della grande ondata migratoria, sono arrivati in Svizzera. E qui, hanno vissuto gli anni di Schwarzenbach ascoltando la giovanissima cantante Gigliola Cinquetti, diventata celebre dopo la vittoria del Festival di Sanremo 1964. Quattro storie che si incrociano sulle note di una delle canzoni più popolari dell’epoca e che raccontano di speranze, sogni, solidarietà, ma anche (e soprattutto) di chiusura, xenofobia, clandestinità e sfruttamento. Quattro storie oggi più attuali che mai.
Immaginate di seguire ora la voce di Gigliola oltre il confine italo-svizzero e di entrare con lei nelle baracche e nelle case dei tanti italiani che in quegli anni, in condizioni più o meno precarie, si trovano in Svizzera e che alla cantante hanno scritto almeno una lettera accorata. Per chiederle una foto, una dedica, per chiederle un aiuto, o anche solo per ringraziarla.
Immaginate ancora di entrare, questa volta ai giorni nostri, nella vita di quattro di quei migranti, per capire cosa ha spinto loro o i genitori a scrivere alla cantante più di cinquant’anni fa e ciò che la cantante veronese ha rappresentato per tutti loro.
Carmela, Gabriella, Lorella, don Gregorio, con i loro racconti di vita, sono straordinarie lenti di ingrandimento sulle tante piccole storie di migrazione italiana che hanno avuto luogo in Svizzera negli anni del boom economico italiano. Quattro storie diverse che raccontano di speranze, sogni, solidarietà, integrazione e riscatto, ma anche (e soprattutto) di lontananza, nostalgia, chiusura, xenofobia, clandestinità e sfruttamento.
Quattro storie lontane eppure così drammaticamente vicine e attuali, tanto da rendere necessaria, oggi come allora, una riflessione profonda sul tipo di elaborazione che hanno compiuto e stanno compiendo Svizzera e Italia sul fenomeno migratorio che coinvolge e segna la vita di tante persone.