«La prova dei fatti» - Ciclo di conferenze
Lo stato di salute della storiografia appare traballante, insediato dalle semplificazioni televisive, dalle «contronarrazioni» pamphlettistiche e dal potere del cospirazionismo online.
Espressioni come «la storia mai raccontata» e «la verità che non vi hanno mai rivelato» si sprecano nello spazio pubblico, danneggiando in profondità il lavoro di ricerca e divulgazione che un gran numero di studiosi e studiose fa con serietà.
Le biblioteche cantonali del Canton Ticino, in collaborazione con l'atis, organizzano un ciclo di conferenze dedicato alla «Prova dei fatti»: diversi storici saranno chiamati a riflettere sia sull'uso della storia nel monndo attuale sia a confrontarsi il presentismo postmoderno e liquido della nostra societa.
Mercoledì 26 aprile 2023, alle ore 18.30, Eric Gobetti e Maurizio Binaghi discutono di "Fascismo e guerra sul confine orientale italiano". La conferenza si inserisce nel ciclo «La prova dei fatti» organizzata dal Sistema bibliotecario ticinese e dall'Associazione ticinese degli insegnanti di storia.
Venerdì 17 aprile 2023, alle ore 18.30, Walter Panciera, Andrea Savio e Maurizio Binaghi discutono di "Vero / Falso / FINTO / Verosimile Le sfide della storia e della didattica nel labirinto del mondo contemporaneo". La conferenza si inserisce nel ciclo «La prova dei fatti» organizzata dal Sistema bibliotecario ticinese e dall'Associazione ticinese degli insegnanti di storia.
Mercoledì 15 marzo 2023, Tommaso Spreccher e Rosario Talarico discutono della Germania contemporanea e della sua memoria. La conferenza si inserisce nel ciclo «La prova dei fatti» organizzata dal Sistema bibliotecario ticinese e dall'Associazione ticinese degli insegnanti di storia.
Venerdì 3 marzo 2023, alle ore 18.00, Alice Borgna e Rosario Talarico discutono di "Uomini maschi bianchi. La cancel culture del mondo antico". La conferenza si inserisce nel ciclo «La prova dei fatti» organizzata dal Sistema bibliotecario ticinese e dall'Associazione ticinese degli insegnanti di storia.
Nel primo appuntamento del ciclo «La prova dei fatti» ci si interrogherà su come si possa costruire un solido spirito critico rispetto ai meccanismi di produzione del sapere storico, contrastando le deliberate mistificazioni, le omissioni e le falsificazioni e su come si possa dialogare con un pubblico di non specialisti nel ricostruire e nel raccontare la storia.
Vaghiamo tutti in un mondo in cui la decostruzione della realtà, disgregata la nozione di oggettività, ha raggiunto livelli incredibili. Come nel quadro di Oskar Kokoschka del 1915, siamo tutti cavalieri ‘erranti’, ‘vagabondiamo’ e ‘sbagliamo’ in continuazione.
A fare le spese di questa situazione è soprattutto la storia. Questa vecchia disciplina ha ancora senso nel nostro mondo così incapace (o spesso non preoccupato) di distinguere il vero dal falso e così centrato sul presente? Ed è ancora in grado, la storia, di suggerire delle direzioni da percorrere?
Perché in Italia il fascismo rimane ancora oggi al centro del dibattito pubblico tra storia e memoria? Perché non si riesce, a un secolo esatto di distanza, a consegnare alla Storia uno dei momenti più difficili del paese?