«Uomini maschi bianchi. La cancel culture del mondo antico»
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Conferenze
Venerdì 3 marzo 2023, alle ore 18.00, Alice Borgna e Rosario Talarico discutono di "Uomini maschi bianchi. La cancel culture del mondo antico". La conferenza si inserisce nel ciclo «La prova dei fatti» organizzata dal Sistema bibliotecario ticinese e dall'Associazione ticinese degli insegnanti di storia.
Negli ultimi anni il tranquillo mondo delle discipline classiche è in subbuglio. Annibale è alle porte? Non proprio: questa volta il nemico sembrerebbe arrivare da oltre le colonne d’Ercole.
Dagli Stati Uniti, infatti, giunge la richiesta di una radicale messa in discussione di questo campo di studi. Particolarmente sotto accusa è il presunto ruolo di ancella della colonizzazione che l’esaltazione della civiltà greco-romana avrebbe ricoperto, così come l’idea diffusa secondo cui questi studi sarebbero alla base delle cosiddette “radici della civiltà occidentale”, qualsiasi cosa significhi questa espressione.
La risposta è quindi: cancelliamo tutto? Non proprio. Il problema, però, è che mentre si discute, gli studi classici rischiano di essere espugnati anche da questa sponda dell’Oceano.
Interverranno:
- Alice Borgna, storica e professoressa universitaria;
- Rosario Talarico, storico e membro della Commissione della Biblioteca cantonale di Bellinzona;
- Stefano Vassere, direttore delle Biblioteche cantonali.
Alice Borgna è professore associato di Lingua e Letteratura latina all’università del Piemonte Orientale. Vanta esperienze di studio e ricerca in università europee e statunitensi. Si occupa di prosa storico-politica, digital humanities e della democratizzazione degli studi classici. È autrice di Tutte storie di maschi bianchi morti... (Collana “Fact Checking”, Roma-Bari, Laterza, 2022). |
Davvero la cancel culture ha messo nel mirino il greco e il latino perché capisaldi di una cultura patriarcale e razzista? Davvero negli Stati Uniti si chiudono dipartimenti e si smette di studiare l’antichità perché sono solo storie di maschi bianchi morti? E se non è così, cosa mette a rischio lo studio di quelle che fino a poco tempo fa venivano considerate le nostre radici, ovvero la cultura greco-romana? |