Educazione alla cittadinanza
Nella primavera del 2013 l’iniziativa popolare legislativa generica «Educhiamo i giovani alla cittadinanza (diritti e doveri)» ha raccolto il numero di firme necessario ed è ora all’esame della Commissione speciale scolastica del Gran Consiglio del Canton Ticino.
In questa sezione sono presentati i materiali necessari alla comprensione della tematica, la rassegna stampa degli articoli apparsi sui giornali e la presa di posizione dell'Associazione ticinese degli insegnanti di storia in merito.
Domenica 24 settembre 2017 il 63,36% dei cittadini che si sono recati alle urne ha accolto la proposta di modifica della legge della scuola, introducendo dunque di fatto la disciplina "Educazione civica, alla cittadinanza e alla democrazia" nelle scuole ticinesi. Il comitato promotore "per il NO a uno studio puramente nozionistico della civica. Sì a una vera educazione alla cittadinanza” ha reso pubblico un comunicato nelle ore successive al voto.
Alberto Siccardi, promotore dell'iniziativa popolare “Educhiamo i giovani alla cittadinanza (diritti e doveri)”, ha comunicato che non ritirerà il testo in questione.
Il Gran Consiglio ticinese ha votato lunedì pomeriggio il rapporto sull’iniziativa popolare generica “Educhiamo i giovani alla cittadinanza” con 69 voti favorevoli, 9 contrari e 4 astenuti. Il testo, redatto da Michele Guerra (Lega), propone l’insegnamento della civica per due ore al mese senza aumentare quelle previste nella griglia oraria, ma scindendo l’attuale materia “storia e civica”.
Il comitato dell’Associazione ticinese degli insegnanti di storia (Atis) sta seguendo con attenzione l’evolversi del dibattito politico sull’iniziativa “Educhiamo i giovani alla cittadinanza”. Con la presente, l’Atis intende portare all’attenzione dei media, della popolazione ticinese e dei membri del Gran Consiglio il proprio punto di vista e puntualizzare alcune questioni, con l’intento di contribuire al dibattito in corso.
L'atis, l'associazione ticinese degli insegnanti di storia (www.atistoria.ch), ha inviato nei giorni scorsi a tutti i granconsiglieri del Canton Ticino una lettera aperta in cui esprime le sue posizioni sull'iniziativa "Educhiamo i giovani alla cittadinanza" ed espone una sua proposta in vista dei dibattiti parlamentari.
Il 2 settembre 2015 il Comitato promotore dell'iniziativa «Educhiamo i giovani alla cittadinanza (diritti e doveri)» ha presentato alla stampa la perizia dell'avvocato Pietro Crespi in merito alla presa di posizione del Consiglio di Stato in data 25 marzo 2015 (Link).
L'atis pubblica la versione integrale della perizia (ringraziando la fonte www.ticinolive.ch), evidenziando con un certo compiacimento che le osservazioni dell'avvocato Crespi, alfine di rendere l'iniziativa pienamente legale, ne svuotano in maniera essenziale le modalità d'applicazione, soprattutto in rapporto alla dotazione oraria e allo scorporo delle ore di storia (cfr. parti evidenziate).
In seguito alla comunicazione ufficiale espressa il 25 marzo 2015 dal Consiglio di Stato del Canton Ticino sull'iniziativa denominata «Educhiamo i giovani alla cittadinanza» e inviata alla Commissione speciale scolastica del Parlamento, l'atis ritiene utile prendere ancora pubblicamente posizione (in allegato è possibile scaricare la versione in PDF).
La Società Svizzera di Storia ha preso ufficialmente posizione sull'iniziativa "Educhiamo i giovani alla cittadinanza (diritti e doveri)", sostenendo e sottoscrivendo le tesi già esposte dall'Associazione ticinese degli insegnanti di storia in una lettera indirizzata alla Comissione speciale scolastica del Gran Consiglio e al Consigliere di Stato Manuele Bertoli (scaricabile in allegato).
Il 25 marzo 2015 il governo ticinese ha inviato una sua chiara presa di posizione all’indirizzo della commissione speciale scolastica del Parlamento in merito all'iniziativa popolare generica «Educhiamo i giovani alla cittadinanza».
Nella primavera del 2013 l’iniziativa popolare legislativa generica «Educhiamo i giovani alla cittadinanza (diritti e doveri)» ha raccolto il numero di firme necessario ed è ora all’esame della Commissione speciale scolastica del Gran Consiglio.
L'atis, in quanto associazione mantello degl insegnanti di storia, è stata invitata ad un incontro con la Commissione speciale scolastica.
Pur tenendo presenti le esigenze che hanno determinato il successo dell’iniziativa popolare, l'atis si è riunita in assemblea plenaria e ha votato all'unanimità una presa di posizione in cui sono espresse alcune perplessità in relazione all’introduzione pura e semplice di due ore mensili di civica scorporate dalle ore di storia in tutte le classi e in tutti gli ordini di scuola.