In questa categoria vengono riprodotte le prese di posizione dell'Associazione ticinese degli insegnanti di storia in particolare riguardo a fatti ed eventi di carattere scolastico e sociale accaduti nel Canton Ticino e in Svizzera.
Non si tratta di animare il dibattito politico, ma di ribadire ancora una volta il senso di responsabilità civile con cui, in quanto docenti, affrontiamo ogni giorno la nostra professione. Il nostro compito, come previsto da una recente legge approvata dal parlamento ticinese, ci spinge infatti a intensificare le attività di educazione alla cittadinanza e a privilegiare la pubblica e civile convivenza.
In questi anni l'atis si è sentita in dovere di intervenire:
- In difesa di un'educazione alla cittadinanza democratica e storica, contro l'iniziativa di introdurre una materia indipendente e con valutazione;
- In difesa di una scuola pubblica avente risorse adeguate per svolgere il suo lavoro educativo e didattico;
- In difesa dei diritti dell'uomo e contro ogni discriminazione a seguito di un articolo contro il popolo rom apparso sul settimanale Il Mattino della Domenica;
- In difesa dell'insegnamento della storia al momento della riduzione delle ore di storia alla Scuola Cantonale di Commercio di Bellinzona;
- In difesa della figura di Giovanni Orelli, narratore, poeta e docente.
- A sostegno dell'equa possibilità di accedere all'abilitazione all'insegnamento della storia all'ASP - DFA di Locarno;
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Il settimanale "Il Caffè" presenta un articolo di Monica Piffaretti dal titolo "La storia resta l'insostituibile maestra di vita" in cui si l'autrice loda «l’impegno civico dei docenti di storia che hanno voluto (osato?) farsi sentire e dire che così non va: che la legge sulla scuola segna chiaramente la rotta che questa istituzione deve seguire guardando la fulgida stella di ideali democratici fondati anche sulle tragiche esperienze delle generazioni passate».
Il comitato dell’Associazione ticinese degli insegnanti di storia (atis) prende atto con soddisfazione della risposta del Consiglio di Stato all’interrogazione del deputato leghista Lorenzo Quadri dal titolo «Lettere tendenziose dei docenti della scuola pubblica». L’interrogazione, facendo riferimento alla lettera aperta inviata a Marco Borradori, chiedeva al governo di prendere posizione di fronte all’«utilizzo (abuso?) della funzione pubblica per prese di posizioni tendenziose e unilaterali»[1].
Il 12 settembre scorso il Mattino della domenica ha pubblicato un articolo intitolato «ROM RAUS o campi di lavoro!». Tre giorni dopo, il 15 settembre, la nostra associazione ha una lettera aperta al consigliere di Stati Marco Borradori chiedendogli di distanziarsi dai toni e dai contenuti espressi dal giornale della Lega dei Ticinesi in nome dei principi etici che la scuola pubblica è chiamata a sostenere e a diffondere.
A un mese di distanza da quell’episodio, che tanta discussione e tante reazioni ha suscitato, il comitato dell’ATIS, Associazione Ticinese Insegnanti di Storia, intende tornare sull’argomento poiché, con la risposta all’interrogazione parlamentare di Lorenzo Quadri da parte del Consiglio di Stato resa pubblica in questi giorni, intitolata «Lettere tendenziose dei docenti della scuola pubblica>,si può dire si sia chiusa una pagina molto triste, che intendiamo richiamare all’attenzione con questo comunicato.
Sabato 2 ottobre 2010 il quotidiano "La Regione Ticino" pubblica un'intervista in cui il Consigliere di Stato Gabriele Gendotti afferma di condividere la presa di posizione dell'Associazione ticinese degli insegnanti di storia.
Il Consigliere di Stato Gabriele Gendotti ha presenziato al XVI Convito "Alle origini del Cantone e delle Tre Valli: il testamento di Attone da Vercelli (secolo X). Omaggio a Romano Broggini per i suoi 85 anni" che si è tenuto a Biasca il 25 settembre 2010.
Il Mattino online di venerdì 1°ottobre 2010 pubblica una lettera aperta dei deputati leghisti a Gabriele Gendotti dal titolo "Rom: Gendotti si distanzi dai docenti di storia". Il testo è qui riprodotto, può essere anche letto a questo indirizzo http://www.mattinonline.ch/2556/rom-gendotti-si-distanzi-dai-docenti-di-storia.
Il quotidiano di Zurigo Neue Zürcher Zeitung del 24 settembre 2010 presenta una corrispondenza dal Ticino in cui si riassume la vicenda sollevata dall'articolo del settimanale Il Mattino della domenica.
Riportiamo in integrale il testo dell'interrogazione che il deputato della Lega dei Ticinesi ha rivolto al Consiglio di Stato del Canton Ticino. Il testo può anche essere scricato a questo indirizzo internet: http://www.ti.ch/CAN/SegGC/comunicazioni/GC/interrogazioni/200.10.htm.
Il Corriere del Ticino di venerdì 24 settembre 2010 pubblica in quarta pagina un intervento del consigliere di Stato Marco Borradori dal titolo "La tolleranza per me è un principio inalienabile".
Il Corriere del Ticino di martedì 20 settembre 2010 pubblica in seconda pagina un intervento di Martino Rossi dal titolo "Fino a dove, fino a quando?" e una replica del direttore del giornale Giancarlo Dillena dal titolo "Gioco delle parti: arrabbiati e indignati".