Rom: Gendotti si distanzi dai docenti di storia, Il Mattino online, 1° ottobre 2010
Il Mattino online di venerdì 1°ottobre 2010 pubblica una lettera aperta dei deputati leghisti a Gabriele Gendotti dal titolo "Rom: Gendotti si distanzi dai docenti di storia". Il testo è qui riprodotto, può essere anche letto a questo indirizzo http://www.mattinonline.ch/2556/rom-gendotti-si-distanzi-dai-docenti-di-storia.
§§
Rom: Gendotti si distanzi dai docenti di storia
Alcuni docenti di storia a basso rischio di burn-out per il troppo lavoro scrivono a Borradori chiedendogli di distanziarsi dalle prime pagine del Mattino sui Rom dediti al frontalierato del furto in Ticino, ma dimenticandosi degli atti vandalici contro la Lega? Il Gruppo parlamentare della Lega scrive a Gendotti chiedendogli di distanziarsi dai docenti di storia che abusano della loro funzione pubblica per redigere lettere unilaterali e tendenziose. Ecco la "lettera aperta" del gruppo leghista al direttore del DECS.
Gruppo parlamentare della Lega dei Ticinesi
Lugano, 1° ottobre 2010
Lettera aperta all’On. Gendotti, direttore del DECS
Egregio On. Gendotti,
I docenti di storia facenti capo all’Atis hanno scritto di recente una lettera al Consigliere di Stato Marco Borradori, in merito alla prima pagina del Mattino della domenica incentrata sui Rom.
Prima pagina che denunciava peraltro un problema reale, e reiterato pressoché quotidianamente, come dimostra la cronaca: quello di Rom, residenti presso i campi nomadi d’Oltreconfine, dediti al frontalierato del furto con scasso in Ticino. Reati che vengono compiuti servendosi di minorenni.
Altri Rom provenienti dai campi italiani sono da qualche tempo apparsi sulla scena dello spaccio di droga luganese.
Va sottolineato che la richiesta inoltrata a Marco Borradori – che ovviamente non è coinvolto nelle scelte redazionali del Mattino della domenica – è stata presentata dai docenti di storia, non come privati cittadini, ma facendo esplicito riferimento alla loro funzione pubblica.
Inaccettabile è che i docenti di storia, nella loro missiva, non esprimano alcuna condanna nei confronti degli atti vandalici commessi contro la sede della Lega dei Ticinesi. In particolare del gravissimo episodio dell’automobile incendiata. La vettura era posteggiata sotto uno stabile abitativo; qualcuno avrebbe potuto trovarsi nelle vicinanze. Cosa sarebbe successo se il serbatoio del veicolo incendiato fosse esploso, o se le fiamme si fossero propagate?
Lo scritto dei docenti di storia è stato eufemisticamente definito dal destinatario “un tantino unilaterale e molto parziale”, proprio in considerazione di quanto sopra esposto.
Una tale impostazione unilaterale (per non dire tendenziosa), ci sembra decisamente poco consona ai “valori della società civile” che i docenti, nella loro missiva, affermano di voler tutelare.
Soprattutto, l’impostazione unilaterale (per non dire tendenziosa) dello scritto in oggetto, è chiaramente incompatibile con i principi che dovrebbero reggere l’insegnamento nella scuola pubblica. A meno che lo Stato voglia giustificare atteggiamenti di “morale a due velocità”, atteggiamenti che dovrebbero essere stigmatizzati e di certo non incoraggiati.
Chiediamo pertanto a lei, on Gendotti, nella sua qualità di direttore del DECS, di prendere pubblicamente le distanze da iniziative unilaterali e parziali – e pertanto incompatibili con lo spirito della scuola pubblica – da parte di alcuni docenti.
Certi del suo riscontro, cogliamo l’occasione per porgerle, egregio on. Gendotti, i sensi della nostra stima.
Gruppo parlamentare della Lega dei Ticinesi
(primo firmatario: Lorenzo Quadri)
Scarica l'articolo in formato PDF: