Fonte primaria scritta
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In questa pagina è presentata una rassegna stampa dei principali articoli apparsi sui quotidiani "Libera Stampa" e "Gazzetta ticinese" in merito all'invasione italiana dell'Etiopia, alle sanzioni emanate dalla Società delle Nazioni e alla posizione svizzera al riguardo. Sono inoltre resi pubblici alcuni contributi di storici che riflettono a posteriori sulla politica elvetica durante gli anni della guerra italo-etiopica.
Dal punto di vista didattico le seguenti risorse possono essere utilizzate nella loro totalità dagli insegnanti per realizzare uno stimolante laboratorio didattico, oppure selezionate per svolgere un percorso di confronto tra le fonti primarie e i documenti storiografici.
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Il dossier è stato elaborato in larga misura grazie ai documenti conservati negli archivi della Fondazione Pellegrini Canevascini.
Le fonti sono state messe a disposizione dal gruppo di lavoro della Fondazione; si ringraziano particolarmente Francesca Mariani, Pasquale Genasci e Gabriele Rossi per la collaborazione.
I documenti sono a disposizione sul sito della Fpc (https://fpct.ch) e dell’Atis.
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Archivio didattico
Quaderno di Elena Ottolenghi "Diario della vita di scuola" per l'anno scolastico 1937 - 1938, alunna della 3B della scuola elementare Rignon di Torino. La fonte è resa disponibile dall'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea 'Giorgio Agosti'
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Archivio didattico
In questa pagina sono proposti i testi dei regi decreti-legge del 1938 che danno un fondamento giudirico alla politica razziale dello Stato italiano.
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Archivio didattico
Ritrovato sulla bancarella di un mercato, questo quaderno anonimo - probabilmente di uno studente della scuola allievi dei carabinieri, è datato 1941 e presenta nel retro di copertina, i possibili titoli dei temi da svolgere durante l'anno.
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Archivio didattico
I quaderni di scuola elmentare di Virgilio Toscani sono un esempio molto interessante di come la propaganda fascista agiva nelle scuole italiane.
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Archivio didattico
I quotidiani italiani, ormai allienati al regime, difendono l'applicazione delle Leggi razziali e l'espulsione degli ebrei italiani dalle scuole pubbliche e private.
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Conferenze
Per molti anni della sua vita Giovanni Anastasia, un contadino di Breno, ha quasi quotidianamente lasciato traccia delle sue giornate in un voluminoso diario, dove espone non solo le sue molteplici attività, ma anche le sue preoccupazioni e i suoi pensieri: «oggni cosa è mal incaminata» scrive più volte.
I soci atis che acquisteranno il libro potranno approfittare di uno sconto.
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Come spiega l'autrice nelle prime righe del componimento, il 4 novembre di ogni anno veniva commemorata in Italia la fine della Grande Guerra. Il regime di Mussolini ricordava con solennità quella ricorrenza, che costituiva l'occasione per celebrare, con la vittoria nella Prima Guerra mondiale, anche la potenza militare dell'Italia fascista.
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Anche in questo componimento Lidia Bernardazzi fa riferimento all'organismo giovanile nel quale era inquadrata : le « Piccole italiane » (si veda l'introduzione al componimento precedente). A conferma di quanto fosse efficace l'opera di indottrinamento dei giovani, valga la citazione della formula che compare nel testo : « credere, obbedire, combattere », coniata da Mussolini nel 1937 come motto della GIL (Gioventù Italiana del Littorio).