I quaderni-diario di Elena Ottolenghi
Risorse atis
Archivio didattico
Quaderno di Elena Ottolenghi "Diario della vita di scuola" per l'anno scolastico 1937 - 1938, alunna della 3B della scuola elementare Rignon di Torino. La fonte è resa disponibile dall'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea 'Giorgio Agosti'
I quaderni delle elementari di Elena Ottolenghi sono una testimonianza della sua permanenza nella scuola pubblica italiana nell'anno precedente alle leggi razziali e alla conseguente segregazione nella scuola ebraica.
Il quaderno rappresenta un "Diario segreto" tra l'allieva e la sua maestra. Il 27 novembre 1937, Elena scrive infatti di non sopportare una compagna, ma non ne fa il nome. La maestra commenta con queste parole: "Puoi confessare anche i nomi tanto tutto ciò che è sul diario è un segreto tra noi due".
Questa segretezza del quaderno può forse spiegare il fatto che la maestra ritenne accettabile non correggere alcune giudizi dell'allieva che, in forma molto sincera e anche un po' ingenua, non seguivano la linea della propaganda di Stato imposta alle scuole.
Si veda ad esempio l'annotazione del 29 ottobre 1937 in cui Elena scrive "ieri era l'anniversario della marcia su Roma. Però era anche il mio compleanno e io ricevuto tanti bei regali"; oppure il 5 novembre l'alunna commenta l'anniversario della "vittoria della guerra mondiale" con un rammaricato "io sono molto turbata nel pensare a chissà quante famiglie non videro tornare i loro cari. Che pena!".
Questi temi, pur affrontando questioni care al regime, non esprimono dunque l'entuasmo che invece emerge da altri esempi presentati in questo dossier: invece della marcia su Roma Elena preferisce parlare del suo compleanno, mentre non si esalta per la vittoria nella guerra ma si turba per i morti che ha provocato.
Non si può fare a meno di chiedersi se la maestra della classe 3B della Scuola Rignon di Torino, accettando questi commenti di Elena, non sia una dimostrazione di come - evidentemente - non tutti gli insegnanti si piegassero in forma automatica alle direttive del regime.
Una selezione del quaderno