B. I Doveri di una buona Piccola Italiana agli ordini del Duce
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Anche in questo componimento Lidia Bernardazzi fa riferimento all'organismo giovanile nel quale era inquadrata : le « Piccole italiane » (si veda l'introduzione al componimento precedente). A conferma di quanto fosse efficace l'opera di indottrinamento dei giovani, valga la citazione della formula che compare nel testo : « credere, obbedire, combattere », coniata da Mussolini nel 1937 come motto della GIL (Gioventù Italiana del Littorio).
Questo breve componimento si conclude con una frase che riflette assai bene i due ruoli che il fascismo assegnava alla donna nella società: moglie e madre. Tale principio fu reso operativo attraverso una serie di provvedimenti legislativi discriminatori nei confronti delle donne: preclusione dell'accesso ad alcune carriere professionali (1923, 1927) ; scioglimento dell'Associazione nazionale per le donne (1926) ; salari femminili inferiori della metà rispetto a quelli maschili (1927) ; riforma del diritto di famiglia secondo cui la donna era obbligata alla fedeltà al marito anche dopo la separazione legale, tutti i beni della moglie passavano al marito, e, se questi moriva, ai figli (1938). Parallelamente ai decreti restrittivi verso le donne, vennero create alcune istituzioni e ricorrenze in favore della madre : ONMI - Opera Nazionale Maternità e Infanzia per l'assistenza alle madri bisognose e ai bambini abbandonati (1925) (1); Giornata della Madre e del fanciullo (1933) ; premi per le donne più prolifiche (1938).
Sale, 4 aprile 1939 Come intendi compiere i tuoi doveri per essere una buona Piccola Italiana agli ordini del Duce? Da quando il Duce diede volo a tante migliaia di rondini, l’Italia è come una primavera che fiorisce continuamente. Queste rondini siamo noi Piccole Italiane che, col nostro ardore giovanile, dobbiamo amare molto la nostra cara Patria e fare nostro il programma del Duce: «Credere, Obbedire, Combattere». Dobbiamo credere a tutto ciò che dicono i nostri superiori. Dobbiamo adempiere i comandi del Duce. Combattere non con la spada, ma contro noi stessi per correggere i nostri difetti. Se adempiremo tutte queste cose, diventeremo un giorno buone madri di famiglia , sapremo educare bene i nostri figli per renderli degni di questa Italia grande, romana, imperiale. |
1] Le norme più importanti sulla cui applicazione l’ONMI doveva vigilare erano quelle concernenti la tutela della maternità delle lavoratrici, l’assistenza e tutela degli illegittimi abbandonati e la tutela del lavoro della donna e del fanciullo.
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