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B. L’insegnamento della storia di genere agli adolescenti
Il motore nascosto dell'economia CA Comitato Atis 16747 0 0 0 0

di Francesca Lo Iudice e Lisa Fornara

Premessa

I documenti e le attività qui proposti intendono offrire alcuni possibili suggerimenti per un tema che risulta poco presente nell’insegnamento della storia nella Scuola media: le donne nella storia.

Riteniamo fondamentale introdurre delle tematiche di genere per offrire un quadro disciplinare più ampio e completo; siamo infatti convinte che non possa avere senso lo studio della storia legato solo al genere ma debba essere contestualizzato in rapporto con la storia generale. Appare oggi sempre più evidente la necessità di sensibilizzare le nuove generazioni all’uguaglianza e al rispetto dell’altro. È indubbio che la scuola possa e debba svolgere, in questo senso, un’opera preziosa e fondamentale perseguendo l’idea di una formazione che riesca a trasmettere gli ideali democratici della società. Infatti, il Piano di formazione della scuola media recita: “[la scuola] promuove il principio di parità tra uomo e donna, si propone di correggere gli scompensi socio-culturali e di ridurre gli ostacoli che pregiudicano la formazione degli allievi.”[1]

Inoltre, nel 1993, la CDPE[2] emana le raccomandazioni per la parità tra uomo e donna, comprendenti il seguente punto: “ A tutti i livelli dell’insegnamento e dell’amministrazione scolastica devono essere prese delle misure per equilibrare il rapporto tra i sessi […]”[3]

Una disciplina giovane

Le lezioni di storia privilegiano argomenti legati alla politica, all’economia, alla religione e solo in parte alla cultura; tutti ambiti in cui le donne, almeno sino al volgere del XIX secolo, sono poco rappresentate: le donne dov’erano, cosa facevano? A questo possiamo aggiungere che: “i sussidi didattici raffigurano essenzialmente il mondo e le esperienze di vita degli uomini, mentre le prestazioni sociali e culturali delle donne non godono di sufficiente attenzione” [4].

L’insegnante che, mosso da ideali paritari, desidera affrontare temi di genere durante le sue lezioni di storia, deve inevitabilmente scontrarsi con la scarsità di fonti e di studi sistematici. Questa situazione è dovuta al ritardo con cui nasce la storia delle donne, che appare come disciplina alla fine del XIX secolo, ma non ha la forza di affermarsi perché avversata dalla scuola positivista. Solo nel corso del Novecento, grazie all’École des Annales, che pone le basi della storia sociale, e sulla spinta dei movimenti femministi degli anni Settanta, la storia delle donne acquista dignità e si afferma in ambito universitario.

Sono lodevoli i tentativi di alcuni libri di testo più recenti che introducono elementi ipertestuali legati alla storia di genere, ma finché resteranno delle appendici, significa che la storia delle donne rimarrà estranea alla storia generale e questo ci pare sbagliato. È quindi necessario ripensare alle modalità di insegnamento della storia istituzionale per dare dignità e valore anche alle donne e offrire alle studentesse dei modelli di identificazione. D’altronde, come sottolinea Brigitte Studer, “anche se l’inserimento di figure femminili è auspicabile nell’insegnamento della storia, con ciò tuttavia si rimedia solo in parte alla sottorappresentanza quantitativa delle donne; anzi la si evidenzia maggiormente. Sebbene le storiche e gli storici ne rintraccino un numero sempre crescente, restano sempre donne eccezionali che, a paragone dei protagonisti maschili, continueranno ad essere una minoranza. Per poter dare concretezza ad una volontà reale di emancipazione, nel senso di trasmettere a ragazze e a ragazzi, la stessa consapevolezza del proprio valore, è importante lavorare anche sulle cause della limitata presenza di donne famose”[5].

Struttura del lavoro

Il lavoro qui proposto vuole offrire degli spunti didattici per i docenti di storia delle scuole medie e medio-superiori, senza elargire schede o unità didattiche preconfezionate, ma mirando a stimolare l’inventiva e gli interessi dei singoli insegnanti.

Entrambe le tematiche possono essere considerate interdisciplinari, si collegano infatti con il programma di italiano e di geografia e potrebbero anche essere utilizzate in un laboratorio di storia o nell’ambito delle attività di educazione alla cittadinanza.

Scarica la premessa storiografica in formato PDF

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Note al testo:

[1] Piano di formazione della Scuola Media, 2004, p. 7

[2] Conferenza Svizzera dei Direttori Cantonali della Pubblica Educazione (CDPE)

[3] AA VV, 1995, p. 104

[5] Brigitte Studer, 1992, p.135


 

Lo Speciale "Il motore nascosto dell'economia. Il Lavoro delle donne ticinesi tra Otto e Novecento" è composto delle seguenti pagine:

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Il motore nascosto dell'economia CA Comitato Atis 18909 0 0 0 0

di Angelo Airoldi e Pasquale Genasci

Non si può conoscere a fondo una società senza tener conto anche del ruolo della donna e dei bambini o senza esaminare gli elementi affettivi che la compongono. Di solito gli storici si occupano invece esclusivamente degli uomini; le madri, le mogli, le figlie e le sorelle sono quasi sempre dimenticate. L’importanza che queste ultime hanno avuto nella vita economica delle nostre valli dovrebbe convincere anche i più accaniti misogini a riconsiderarne la posizione nella storia.

Chiasso 1945
Manifestazioni CA Comitato Atis 14100 0 1 0 0

Manifestazioni

Organizzatore:
Data
Aprile 27, 2010
Sito della manifestazione

Durante la seconda guerra mondiale la cittadina di Chiasso fu più volte toccata da vicende belliche. In particolare, oltre al continuo afflusso di profughi, vi furono alcuni attacchi effettuati per errore a danno della stazione ferroviaria.
Il momento più drammatico fu il tentativo di una colonna militare tedesca in ritirata di attraversare la frontiera il 27 e 28 aprile 1945.

Dare l'anima: l'infanticidio nell'epoca moderna
Lezione d'autore CA Comitato Atis 10372 0 1 0 0

Risorse atis

Categoria
Epoca storica
Luogo

Documenti multimediali

Testimone/i:
Data Fonte:
6 ottobre 2006

Adriano Prosperi parla dell'infanticidio nell'epoca moderna a partire da un caso concreto accaduto a Bologna nel 1709. Un fosco caso di infanticidio diventa crocevia di un acceso dibattito in cui principi teologici, morali e scientifici si scontrano intorno all'essenza della vita e alla natura dell'anima. Che cosa è possibile conoscere di chi resta ai margini della società o vi si affaccia solo per il tempo brevissimo di una nascita subito seguita dalla morte? Questa domanda antica è alla luce della storia di una donna, processata per infanticidio, e di suo figlio. Fissare l'attimo iniziale della vita fu il problema su cui si vennero progressivamente concentrando conoscenza scientifica e dottrine religiose.

La vicenda di Lucia rimanda a quelle di moltissime donne dell'epoca sua, il suo caso si situa nel quadro delle concezioni dell'identità umana e dei rituali elaborati per fissare i confini tra i vivi e i morti. La sorte sua e quella di suo figlio appaiono cosí inestricabilmente legate al modo in cui quella cultura risolse un problema antico e ricorrente nella storia delle nostre civiltà: se esista e in che cosa consista la speciale natura dell'essere umano.

Jacques Le Goff: una vita per la storia
Lezione d'autore CA Comitato Atis 11017 0 2 0 0

Risorse atis

Categoria
Epoca storica
Tematica
Luogo

Documenti multimediali

Testimone/i:
Data Fonte:
13 ottobre 2008

Jacques Le Goff, il celebre medievista, spiega la sua concezione della storia attraverso il suo racconto biografico.

L'Atis a Trasguardi 2009
Manifestazioni CA Comitato Atis 9217 0 1 0 0

Manifestazioni

Data
Ottobre 09, 2010
Sito della manifestazione

All'interno di Trasguardi 2009 "Solidarietà oltre la crisi" si è svolta una rassegna documentaristica sul tema "la crisi alimentare mondiale" a cui l'atis ha partecipato.

Le finestre dell'atis nella rete
Associazione CA Comitato Atis 30514 0 1 0 0

L'Atis, l'associazione ticinese degli insegnanti di storia, ha aperto alcune finestre sui siti di socialnetwork più conosciuti.

Ferro_Dongo
Testimonianze CA Comitato Atis 10837 0 2 0 0

Risorse atis

Categoria
Epoca storica
Luogo
Fonte primaria

Documenti multimediali

Testimone/i:
Data Fonte:
1999

La singolare esperienza di Mario Ferro viene qui descritta dalla sua stessa voce: la tradizione risorgimentale che lo spinge all'antifascismo, la militanza comunista, l'esilio, la lotta partigiana, l'esecuzione di Mussolini.

Nella pacata ma lucida voce di Mario Ferro l'epopea di una parte d'Italia che non si piegò mai al fascismo.

La Svizzera e la guerra: la vita quotidiana
Testimonianze CA Comitato Atis 10227 0 1 0 0

Documenti multimediali

Testimone/i:
Data Fonte:
2003

La vita quotidiana a Lugano e nel Canton Ticino durante il secondo conflitto mondiale. Testimonianza dello storico, insegnante e giornalista Mario Agliati letta da Silvano Montanaro. La testimonianza di Agliati è accompagnata dai discorsi del consigliere federale ticinese Giuseppe Motta.

La Shoah: Testimonianza di Nedo Fiano
Testimonianze CA Comitato Atis 36392 2 2 0 1

Documenti multimediali

Testimone/i:
Data Fonte:
2001

Nedo Fiano, nato il 22 aprile 1925, al momento della promulgazione delle leggi razziali viveva a Firenze. Venne arrestato da italiani il 6 febbraio del 1944, rinchiuso nel carcere di Firenze, quindi da lì condotto al campo di Fossoli. Deportato ad Auschwitz il 16 maggio del 1944 assieme alla sua famiglia (11 persone in tutto), fu l’unico superstite. Fu liberato a Buchenwald, dove le SS in fuga lo avevano trasferito alla fine della guerra.

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ATIS - INFORMAZIONI GENERALI

L'Atis, Associazione ticinese insegnanti di storia, è nata il 2 ottobre 2003 con l'obiettivo di riunire i docenti di storia della Svizzera italiana di tutti i gradi di scuola.

L'Associazione promuove la riflessione e il dibattito sull'insegnamento della storia e sulle diverse correnti storiografiche.

Difende la professionalità dell'insegnante di storia nell'ambito di una scuola sempre più messa sotto pressione dalle esigenze di una società dominata dalle leggi del rendimento economico.

Associazione ticinese degli insegnanti di storia - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - https://www.atistoria.ch