«Italia paleolitica. Dalle prime migrazioni alla colonizzazione della montagna dopo la glaciazione»
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Conferenze
Lunedì 12 aprile alle ore 20.00 - via Zoom - l’Associazione Archeologica Ticinese e l’Associazione Ticinese degli Insegnanti di Storia hanno il piacere di invitare alla videoconferenza del professore Marco Peresani dal titolo «Italia paleolitica. Dalle prime migrazioni alla colonizzazione della montagna dopo la glaciazione».
Chi abitò l’Italia nel Pleistocene? A partire dalla seconda metà del XIX secolo, antropologi e archeologi preistorici continuano a esplorare grotte e territori tra le Alpi e la Sicilia riportando alla luce le tracce degli ominini che frequentarono la penisola italiana.
Tracce solitamente effimere ma indelebili, che si palesano sotto forma di focolari, attrezzi e armi in pietra scheggiata, ossa animali, opere d’arte ed elementi di adorno, sepolture umane: nell’insieme, trasmettono informazioni fondamentali per ricostruire la vita, il rapporto con l’ambiente, le innovazioni culturali dei cacciatori-raccoglitori in un lungo periodo dell’evoluzione umana. Il percorso lungo questa Italia paleolitica che vanta un patrimonio preistorico invidiabile, inizia dalle prime industrie di oltre un milione di anni fa e si snoda attraverso il Paleolitico inferiore, il Paleolitico medio e il Paleolitico superiore.
L’arrivo di Homo sapiens nelle nostre regioni e l’incontro con “l’altro”, il nativo Neanderthal, scandiscono uno dei momenti più intriganti dell’evoluzione umana. Un fenomeno di scala globale materializzato da grandi innovazioni tecnologiche, dall’organizzazione dello spazio abitato, dal modo di sfruttare un territorio, ma soprattutto dalla piena affermazione dell’arte parietale e mobiliare, dell’adorno personale e della musica. Quale sia stato il corridoio di accesso dei primi uomini Anatomicamente Moderni provenienti dal Vicino Oriente resta materia di vaghe ipotesi. Tutte queste tracce, spesso non visibili sul territorio, abbelliscono molti dei nostri musei e meritano di essere ammirate.
Marco Peresani è professore associato presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, dove svolge la propria docenza nei corsi di Laurea Triennale in Lettere, Arti e Archeologia, di Laurea Magistrale in Quaternario, Preistoria e Antropologia e di Dottorato in Scienze Umane. È titolare dei corsi di Ecologia Preistorica e di Culture e Cronologie del Paleolitico.
Incentra la propria attività di ricerca sullo studio del popolamento antropico dell’Italia settentrionale nel Paleolitico medio, superiore e nel Mesolitico in un’ottica multidi- sciplinare attivando collaborazioni su progetti con uni- versità e centri di ricerca nazionali e internazionali. Le problematiche di maggiore interesse riguardano l’adat- tamento dell’Uomo di Neanderthal, la sua estinzione e il suo comportamento rituale, la comparsa dei primi uomini Anatomicamente Moderni e la colonizzazione del- le Alpi durante il Tardoglaciale e il Postglaciale da parte degli ultimi cacciatori-raccoglitori.
Dal 1993 coordina prospezioni e scavi archeologici e ricerche in Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche e Liguria, in alcuni tra i siti più rilevanti in Europa, come la Grotta di Fumane e in altre grotte come San Bernardino, De Nadale, Landro e Riparo del Broion. Finalizzati alla ricerca scientifica e alla formazione, questi laboratori archeologici svolgono la propria attività anche in sinergia con istituzioni, musei, parchi archeologici e associazioni locali presenti nelle località di pertinenza, al fine di sostenere la disseminazione su scala locale e nazionale delle scoperte e degli studi effettuati attraverso vari e numerosi eventi culturali.
È membro del Comitato Editoriale di Riviste Nazionali e internazionali e membro del Consiglio di Presidenza dell’Associazione Italiana Quaternario. Ha pubblicato libri e manuali, editato atti di convegni nazionali e internazionali e oltre trecento articoli su riviste nazionali e internazionali e partecipato a centinaia di convegni nazionali e internazionali.