La politica d’asilo della Svizzera durante la Seconda guerra mondiale
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Il modulo didattico propone una lettura della politica d’asilo svizzera attraverso l’analisi documentaria di fonti primarie e secondarie. Alla fine di questa lezione, gli allievi conosceranno le ragioni che portarono la Svizzera ad accettare o a rifiutare l’asilo.
L’attività presuppone delle preconoscenze legate alla situazione internazionale – la conquista tedesca della Francia, l’8 settembre italiano, ecc. – e al contesto interno svizzero – l’accerchiamento, i pieni poteri al Consiglio federale, la difesa spirituale, ecc.
Osservazione preliminare:
Un elemento essenziale della lezione è il lavoro a coppie sui documenti. L’analisi documentaria e il confronto dei risultati permettono all’allievo di sviluppare una visione critica degli avvenimenti studiati. L’elaborazione scritta finale rappresenta inoltre una prima valutazione formativa del lavoro svolto.
Fonti orali che possono arricchire il modulo didattico:
Attività proposta:
In un primo tempo, gli allievi saranno chiamati ad analizzare un documento dell’epoca: il passaporto di una ragazza loro coetanea profuga in Svizzera nel 1938. Questa analisi e il questionario successivo permettono di formulare delle prime ipotesi sulla situazione internazionale e sulla politica d’asilo svizzera. Questo lavoro serve anche per riprendere le conoscenze acquisite nelle lezioni precedenti.
In seguito, gli allievi saranno chiamati a lavorare a coppie su di una serie di documenti. Rispondendo alle domande guida, interrogheranno le fonti e cominceranno a farsi un’idea degli avvenimenti e delle loro cause.
Una volta completata questa prima parte del lavoro, le coppie confronteranno oralmente gli elementi trovati, cercando di comprendere l’evoluzione della politica d’asilo. In questa fase è possibile anche l’intervento del docente o un’apertura all’intera classe della discussione.
Infine, verranno inseriti i dati raccolti in un testo riassuntivo finale.
La seguente unità didattica fa parte dello speciale dedicato a "La Guerra e la Svizzera".