D. La X campagna nazionale antitubercolare
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Tra i provvedimenti di carattere sociale che ebbero un impatto propagandistico importante vi fu la campagna antitubercolare promossa dal Governo fascista. Il componimento di Lidia Bernardazzi conferma come anche i provvedimenti sanitari dello Stato fossero oggetto di un’ampia pubblicità - veicolata anche dalla scuola - e coinvolgessero direttamente le masse in azioni concrete di sostegno e di partecipazione personale diretta da parte dei cittadini.
Sale, 19 marzo 1940 La X campagna nazionale antitubercolare La larga mobilitazione della classe medica nella crociata bandita dal regime per debellare la tubercolosi mira a chiarire i primi sintomi della malattia, perché possano essere precocemente posti in azione tutti i mezzi che la scienza e lo stato hanno apprestato in larga misura per combattere il male. Il Regime Fascista, sin dall’avvento al potere di Mussolini, conduce la santa crociata prevenendo e curando i predisposti al male e gli etici stessi. La X campagna antitubercolare durerà fino al 1 aprile, con la vendita del francobollo antitubercolare simbolo della mobilitazione per la difesa contro la tubercolosi. Per far fronte a questa malattia il Regime ha fatto sorgere dei sanatori e molte altre cose per ricoverarvi gli ammalati di tubercolosi. La tubercolosi è una malattia assai contagiosa, specialmente per i bambini. Tuttora essa non soltanto è la più evitabile malattia, ma è anche la malattia più guaribile, purché sia curata a tempo e con mezzi adeguati essa è peiò una malattia che si può curare e vincere. Il popolo deve aiutare lo sforzo immane che il Regime Fascista compie in questa lotta. Il flagello non è ancora stato vinto; l’anno scorso esso ha mietuto 35’000 vittime. Bisogna dunque cercare di ridurre la mortalità al minimo, prolungando la vita degli ammalati con le risorse che la scienza offre, ma anche distruggendo il male al suo primo apparire. Tutto il popolo italiano è chiamato alla vendita del francobollo antitubercolare e a concorrere perché la X campagna superi le precedenti. Tutti gli Italiani perciò devono comperare questi francobolli antitubercolosi, lieti di dare il loro obolo come espressione d’Italianità e di fraternità. Il Duce ha ordinato che tutti, incominciando dagli 11 ai 65 anni facciano parte della assicurazione antitubercolare, ed anche noi dobbiamo contribuire a questa opera benefica. Nessun Italiano vorrà certamente disertare questa grande battaglia fascista, magnifica perché è battaglia contro la morte per lo sviluppo e il potenziamento della vita. |
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