Giornata della memoria 2019: nativi americani
Risorse atis
Durante la seconda guerra mondiale la cittadina di Chiasso fu più volte toccata da vicende belliche. In particolare, oltre al continuo afflusso di profughi, vi furono alcuni attacchi effettuati per errore a danno della stazione ferroviaria.
Il momento più drammatico fu il tentativo di una colonna militare tedesca in ritirata di attraversare la frontiera il 27 e 28 aprile 1945.
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Sabato 27 marzo l'Associazione ticinese degli insegnanti di storia ha organizzato un'uscita sulla Linea Cadorna nel comune di Marzio. L'uscita è abbinata a un pranzo e, nel primo pomeriggio, alla presentazione del volume "La frontiera contesa" di Roberto Sala e Maurizio Binaghi.
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In occasione del dibattito "Democrazia" organizzato dalla Fondazione Corriere della sera l'8 maggio 2008 riprendiamo da Youtube un intervento di Luciano Canfora sulla parola democrazia.
Su questo tema Luciano Canfora ha pubblicato il volume "La democrazia. Storia di un’ideologia", edito da Laterza nel 2006.
La tesi di Canfora è che, sin dalla Grecia antica, i concetti di democrazia e libertà si siano trovati in conflitto. Ciò è ancor più vero, a suo avviso, nel mondo attuale, in cui al trionfo della libertà individuale corrisponderebbe un grave deperimento dei principi democratici.
Durante il loro periodo di formazione all'Alta Scuola Pedagogica (ora Dipartimento della Formazione e dell'Apprendimento) di Locarno, un gruppo di docenti ha realizzato una serie di unità didattiche molto interessanti dedicate alle donne e al loro ruolo sociale nel Canton Ticino tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo.
L'attività è stata resa possibile dall'utilizzo degli archivi dell'Associazione degli Archivi Riuniti delle Donne Ticino.
Le unità didattiche sono state allegate al volume "Donne Ticinesi. Rievocazioni 1928-2008. Il lavoro femminile" edito a Melano nel 2009 dall'Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino.
Come raggiungere il posto di ritrovo:
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Caffè storico
A più di vent'anni dal 1989 l'atis continua a porsi domande su quell'evento che sembra aver chiuso un'epoca; forse non solo per i paesi d'oltrecortina.. Quale è stata l'incidenza reale di quell'evento in occidente? Durante la serata si tratterà di sviluppare una riflessione in merito, sulla base della presentazione di alcune letture.
Sabato 27 marzo 2010 l'Associazione ticinese degli insegnanti di storia ha organizzato un'uscita sulla Linea Cadorna nel comune di Marzio.
L'uscita è abbinata a un pranzo e, nel primo pomeriggio, alla presentazione del volume "La frontiera contesa" di Roberto Sala e Maurizio Binaghi.
Questa sezione, realizzata da Natascia Liberti e Milena Malandrini, analizza i lavori tradizionali femminili grazie all'uso di numerose fonti documentarie, come le statistiche demografiche e le testimonianze orali.
Gli studenti sono chiamati a riflettere sul ruolo della donna nel mondo rurale del tempo, soprattutto alla luce allo spopolamento maschile delle valli a causa dell'emigrazione, piaga endemica del Ticino a cavallo tra Otto e Novecento.
Ne esce un quadro vivido di donne rimaste sole e costrette ad allevare, nello stesso tempo e ma non certo allo stesso modo, figli e bestiame.
“Una donna di Madrano [frazione di Airolo], rimasta vedova con undici figli, di cui l’ultimo in fasce, riuscì, col solo aiuto delle ragazzette maggiori, non solo a nutrire, ma anche a vestire tutta la sua nidiata; e in modo che in casa sua non ci fu mai nulla di superfluo, ma nessuno non ebbe mai a mancare di nulla. Governava le bestie, manipolava il latte; coltivava la segale; faceva il pane, filava la lana delle sue pecore, coltivava il lino, lo tesseva; cuciva la biancheria; confezionava i vestiti, ed in paese destava l’ammirazione di tutti.”
L'unità didattica è arrichita dalle citazioni, come la precedente, tratte da Donne Ticinesi, Rievocazioni, pubblicato nel 1928 a Bellinzona in occasione della prima Esposizione svizzera sul lavoro femminile (Saffa - Schweizerische Ausstellung für Frauenarbeit).
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Lo Speciale "Il motore nascosto dell'economia. Il Lavoro delle donne ticinesi tra Otto e Novecento" è composto delle seguenti pagine:
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Gli autori di questa unità didattica, Sandra Valenti e Andrea Patocchi, affrontano il tema del proletariato femminile nel Mendrisiotto di fine Ottocento. Il Canton Ticino, e il Mendrisiotto in particolare, conosce nella seconda metà dell'Ottocento una crescita delle industrie legate soprattutto al tabacco e al baco da seta.
Alla luce di documenti d'epoca la tematica del lavoro femminile nelle fabbriche viene analizzato. Ne esce un mondo molto sfacettato, formato da donne che coltivano in casa i bachi da seta che poi vengono consengnati alle filande, le quali occupano a tempo pieno altre donne che vivono recluse nello stabilimento per un'intera stagione. Non meno faticosa la vita delle operaie del tabacco, apprezzate per le loro mani piccole e agili, capaci di arrotolare in breve tempo un gran numero di sigari.
Il contatto con la filatura e il tabacco provocava inoltre danni alla salute alle giovani, spesso giovanissime, operaie.
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Lo Speciale "Il motore nascosto dell'economia. Il Lavoro delle donne ticinesi tra Otto e Novecento" è composto delle seguenti pagine:
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Stefania Garajo e Ursula Travaini, le autrici di questa unità didattica, analizzano un ruolo importante svolto nell'educazione pubblica dalle donne. Tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo la donna ticinese portava infatti il suo contributo alla vita della collettività, in una professione che le permetteva di distinguersi ed elevarsi socialmente.
Una serie di documenti e testimonianze introducono gli studenti di oggi nella scuola del passato e consente loro di metterne a fuoco le caratteristiche.
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Lo Speciale "Il motore nascosto dell'economia. Il Lavoro delle donne ticinesi tra Otto e Novecento" è composto delle seguenti pagine:
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