ATTIVITÀ SCUOLE PROFESSIONALI: «Metz Yeghérn - Il genocidio armeno».
Giovedì 28 gennaio 2016, nell'ambito delle attività della giornata della memoria, l'Associazione ticinese degli insegnanti di storia organizza una mattinata al Centro scolastico per le industrie artistiche (CSIA) dedicata al tema tema «Metz Yeghérn, il “Grande Male”. Il genocidio armeno»
Nel corso delle attività è prevista la visione del documentario «ARMENIA, FERITA APERTA» - del regista Werner Weick (http://wernerweick.ch/) e prodotto dalla RSI (www.rsi.ch) - basato sulla testimonianza di un ticinese di origine armena, Sarkis Shahinian, co-presidente dell'Associazione Svizzera-Armenia, che da anni si batte per il riconoscimento del genocidio del suo popolo.
Al termine della proiezione interverranno
- Sonia Castro Mallamaci, storica
- Sarkis Shahinian, presidente onorario Associazione Svizzera-Armenia
- Werner Weick, regista
Gli interventi saranno accompagnati da brani musicali armeni eseguiti da:
- Maurizio Redegoso Kharitian, viola
- Aram Ipekdjian, duduk
Biografie dei relatori:
Sarkis Shahinian (1964), architetto e traduttore, nato a Lugano da genitori armeni. Suo padre, nato ad Afyon Karahissar e sopravvissuto al Médz Yeghern, è stato deportato a sette giorni dalla nascita con il resto della famiglia dapprima a Mosul e quindi a Baghdad. Raggiunta Smirne, fugge nuovamente in Grecia, all’invasione della città da parte di Mustafà Kemal nel 1922, stabilendosi definitivamente ad Atene. Sarkis Shahinian è presidente onorario dell’Associazione Svizzera-Armenia (ASA). Sotto la sua direzione, l’ASA si è impegnata, con successo, per il riconoscimento del genocidio da parte del Consiglio nazionale nel 2003 e ha intentato varie denunce penali per discriminazione razziale e negazionismo. Segretario generale del Gruppo parlamentare Svizzera-Armenia. A suo carico tre viaggi parlamentari (2008, 2002 e 2015) in Armenia e nel Nagorno Karabagh. Nell’ottobre del 2006 il Gruppo ha denunciato al direttore generale dell’UNESCO la distruzione dei 3000 Khatchkar (croci di pietra) della necropoli Djougha, nel Nakhitchevan (Azerbaidjan) da parte dell’esercito di Baku. La sua storia è stata al centro del documentario “Armenia ferita aperta” realizzato nel 2007 da Werner Weick per la RSI ed è stata ripresa nel 2015 nel libro della giornalista Manuschak Karnusian “Unsere Wurzeln, unser Leben: Armenierinnen und Armeniern in der Schweiz” edito da Stämpfli (BE).
Werner Weick, giornalista, regista e produttore, ha girato centinaia di documentari di carattere storico e culturale in varie parti del mondo. Vive e lavora ad Aranno (TI). Dal 2010, lasciata la RSI, produce come indipendente promo e documentari per mostre, istallazioni artistiche e didattiche, imprese e Musei (Fondazione Hesse, Montagnola e Fondazione Monte Verità, Ascona). Realizza video-ritratti di scrittori e artisti (Rolf Gérard, Berthe Beretta, Sara Pellegrini e altri) e di protagonisti della vita pubblica.Preventivo su richiesta.