fbpx
Skip to main content

GIORNATA DI STUDI: «Metz Yeghérn, il “Grande Male”. Il genocidio armeno tra storia, memoria e negazione»

CA
9168 0 6 0 0
GIORNATA DI STUDI: «Metz Yeghérn, il “Grande Male”. Il genocidio armeno tra storia, memoria e negazione»

Risorse atis

Categoria
Tipo di Attività
Epoca storica
Luogo

Congressi

Sottotitolo del congresso
Il genocidio armeno tra storia, memoria e negazione»
Luogo del congresso
Camignolo, Scuola media
Data del congresso
Dicembre 18, 2015

Venerdì 18 dicembre 2015, nell'aula magna della scuola media di Camignolo, ha luogo una giornata di studi sul tema «Metz Yeghérn, il “Grande Male”. Il genocidio armeno tra storia, memoria e negazione».

PROGRAMMA

  • 08.45-09.00 Apertura dei lavori
  • 09.00-10.00 Bernard Bruneteau, Les génocides au XX siècle en prespective historique
  • 10.00-10.20 Pausa
  • 10.20-11.20 Marcello Flores, Il genocidio armeno tra storia, giustizia, memoria
  • 11.20-12.20 Antonia Arslan, Le donne e i bambini: identità cancellate e modi di sopravvivenza
  • 12.30-14.30 Pranzo armeno (iscrizione)*
  • 14.30-15.30 Siobhan Nash-Marshall, Genocidio e negazione
  • 15.30-16.00 Tavola rotonda

PRESENTAZIONE DEL CORSO

Con questo corso di formazione continua si intende proporre e sviluppare una riflessione, alla luce dei risultati di un’aggiornata ricerca storiografica e scientifica, sui genocidi e le violenze che hanno caratterizzato il XX secolo.

In questa prospettiva, e dopo un’introduzione del prof. Bernard Bruneteau, si focalizzerà l’attenzione, grazie alle relazioni degli altri ospiti sul caso armeno, di cui ricorre il centesimo anniversario. Facendo tuttavia astrazione dalla commemorazione, il genocidio armeno, spesso definito come il primo del Novecento, offre importanti spunti di riflessione culturale, storiografica e anche didattica. Si tratta infatti di un evento che, se rapportato alla Shoah e nonostante i recenti approfondimenti storiografici, risulta ancora poco noto. I libri di testo di storia lo menzionano appena, o, nel migliore dei casi, gli assegnano un brevissimo spazio.

Questo silenzio e questa marginalità sono anche connessi con la controversia sul suo riconoscimento e sulla volontà di negare i fatti con intenti di cancellazione della memoria, che ancora oggi interessano la società turca. I relatori affronteranno quindi anche i temi della giustizia e del negazionismo, della propensione a reprimere con le leggi, a dipendenza dei diversi contesti, sia chi riconosce questo genocidio sia chi lo nega. (Di recente la Corte europea dei diritti dell’uomo ha proprio su questo caso sanzionato il nostro paese.)

Più in generale si pone il problema se la verità storica vada sostenuta o difesa con i codici penali oppure con la ricerca scientifica libera e indipendente. Il genocidio degli Armeni chiama quindi in causa una moltelpicità di questioni e i relatori affronteranno i temi da diverse prospettive: non solo quella storica, ma pure quella filosofica e letteraria.  

FILMATI DEGLI INTERVENTI

RELATORI

Antonia Arslan, laureata in archeologia, è stata docente di letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova. È autrice di saggi sulla narrativa popolare e d’appendice (citiamo tra gli altri Il romanzo popolare italiano tra Ottocento e Novecento del 1986) e sulle scrittici italiane (si veda La scrittura femminile italiana fra ‘800 e ‘900 del 1998). Attraverso l’opera del poeta Daniel Varujan di cui ha contribuito a tradurre le raccolte Il Canto del Pane e Mari di grano, ha riscoperto la sua profonda identità armena. Ha curato l’edizione di un libretto divulgativo di Claude Mutafian sul genocidio armeno e una raccolta di testimonianze di sopravvissuti rifugiatisi in Italia (Hushèr. La memoria. Voci italiane di sopravvissuti armeni). Nel 2004 ha pubblicato il suo primo romanzo La masseria delle allodole, nel quale ha attinto alle memorie familiari per descrivere la tragedia del popolo armeno. Dal libro i fratelli Taviani hanno realizzato l’omonimo film. La serie dei romanzi armeni è in seguito proseguita con La strada di Smirne (2009) e Il rumore delle perle di legno (2015).

Bernard Bruneteau insegna storia contemporanea all’Institut d’études politiques di Rennes. I suoi campi di ricerca scientifica sono soprattutto legati ai fenomeni del totalitarismo e del genocidio. In particolare ha indagato le origini ideologiche e storiche dei comportamenti genocidari, che affondano le loro radici nel contesto delle guerre coloniali ottocentesche e nella “pedagogia della violenza estrema” della Grande guerra. Tra le sue principali opere si segnalano: Les Totalitarismes (1999); Le totalitarisme - Origines d'un concept, genèse d'un débat 1930-1942 (2010); L'âge totalitaire ; idées reçues sur le totalitarisme (2011); Le Siècle des génocides : Violences, massacres et processus génocidaires de l'Arménie au Rwanda (2004), tradotto in italiano nel 2006 dalla casa editrice il Mulino.

Marcello Floresè stato professore ordinario di Storia contemporanea e storia comparata nell'Università di Siena, dove ha diretto il Master europeo in Human Rights and Genocide Studies, e dove attualmente insegna Storia dei diritti umani. Fa parte del Comitato scientifico e del Comitato editoriale di “Storia della Shoah. La crisi dell’Europa, lo sterminio degli ebrei e la memoria del XX secolo” (Utet) di cui sono usciti sei volumi. Sempre per la Utet ha curato l’opera in sei volumi “Diritti umani. I diritti e la dignità della persona nell’epoca della globalizzazione”, uscita nel 2007. Dal 2012 è direttore scientifico dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia. Tra le sue ultime pubblicazioni segnaliamo: Storia, verità, giustizia. I crimini del XX secolo (2001); Tutta la violenza di un secolo (2005); Il genocidio degli armeni (2006); Storia dei diritti umani (2008).

Siobhan Nash-Marshall insegna filosofia al Manhattanville College di New York, dove è anche presidente del Dipartimento di filosofia. Ha conseguito dottorati alla Fordham University di New York e all’Università cattolica di Milano. È autrice di numerosi libri e saggi, risultati delle sue ricerche nel campo della metafisica, della recettività dell’intelletto e della filosofia medievale. Attualmente si sta occupando del tema del male e tra i suoi interessi scientifici figurano anche il genocidio armeno e il negazionismo, sui quali ha tenuto numerose conferenze internazionali. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo: Participation and the Good: A Study in Boethian Metaphysics (2000); La ricettività dell’intelletto: Lonergan e la ripresa della gnoseologia scolastica nel secolo XX (2002); What it Takes to be Free: Religion and the Roots of Democracy (2003) e i recenti Evil, Pain, and the Problem of Properties (2013); Levi, Arslan, and Responses to Genocide (2013) e il saggio Bugie, maledette bugie e genocidio (2012).

 

Immagini

GIORNATA DI STUDI: «Metz Yeghérn, il “Grande Male”. Il genocidio armeno tra storia, memoria e negazione»
GIORNATA DI STUDI: «Metz Yeghérn, il “Grande Male”. Il genocidio armeno tra storia, memoria e negazione»
GIORNATA DI STUDI: «Metz Yeghérn, il “Grande Male”. Il genocidio armeno tra storia, memoria e negazione»
GIORNATA DI STUDI: «Metz Yeghérn, il “Grande Male”. Il genocidio armeno tra storia, memoria e negazione»
GIORNATA DI STUDI: «Metz Yeghérn, il “Grande Male”. Il genocidio armeno tra storia, memoria e negazione»

ATIS - INFORMAZIONI GENERALI

L'Atis, Associazione ticinese insegnanti di storia, è nata il 2 ottobre 2003 con l'obiettivo di riunire i docenti di storia della Svizzera italiana di tutti i gradi di scuola.

L'Associazione promuove la riflessione e il dibattito sull'insegnamento della storia e sulle diverse correnti storiografiche.

Difende la professionalità dell'insegnante di storia nell'ambito di una scuola sempre più messa sotto pressione dalle esigenze di una società dominata dalle leggi del rendimento economico.

Associazione ticinese degli insegnanti di storia - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - https://www.atistoria.ch