Parlando di Storia dell'ambiente, gli storici Marco Armiero e Stefania Barca scrivono che «si tratta di qualcosa di ambizioso, un progetto che vuole mettere in discussione lo stesso statuto epistemologico delle scienze storiche, lanciando una sfida: rimettere la natura dentro la storia, e riscrivere i libri guardando al modo in cui gruppi, società, nazioni, individui e culture hanno interagito coi loro ambienti, e sono stati influenzati da essi». (M. Armiero, S. Branca, Storia dell'ambiente: una introduzione. Carocci. 2004].

L'atis vuole dare un piccolo comtributo a questo recente settore storiografico fornendo alcuni materiali che possono approfondire la storia del rapporto tra uomo e ambiente nel corso del Novecento.

La storia dell'ambiente ha fortemente contribuito al rinnovamento delle scienze storiche, riportando la natura al centro delle vicende umane e confrontandosi con problemi generalmente rimossi dalla storiografia: acque, boschi, animali, ma anche città e industria.

La storia dell’ambiente è una disciplina figlia del pensiero ecologista che si è sviluppata a partire dagli anni sessanta. Essa pone l’uomo al centro della storia come entità inscindibile dall'ambiente naturale in cui vive: senza conoscere i rapporti tra questi due attori – l’uomo e la natura – non è possibile interpretare la storia umana.

Per raggiungere tale obiettivo la storia dell’ambiente agisce su scale temporali diverse, considerando i processi ecologici e umani su lungo e breve periodo. Gli strumenti di base della storia dell’ambiente non sono solo quelli storici, ma anche delle scienze naturali, sociali ed economiche.

La storia dell’ambiente analizza l’occidentalizzazione del mondo e la ricerca che nei secoli l’uomo occidentale ha intrapreso per disporre di risorse. Il concetto di risorsa è fondamentale nella storia dell’ambiente, poiché mette in stretta relazione economia ed ecologia, e allo stesso tempo determina una necessaria riflessione sociale sull’accesso alle risorse.